Se ci sono punti in comune tra le storie raccontate in questa puntata, quelli sono sicuramente la costanza e la tenacia. Perché tutti quelli che abbiamo incontrato ci hanno raccontato una storia costellata di difficoltà, di incertezze, di inconvenienti. E, pur non avendolo ammesso, abbiamo percepito che tanti sono stati i momenti in cui veniva voglia di lasciar perdere tutto. E alcuni dei nostri protagonisti ci hanno addirittura confidato di non aver realizzato nulla e che sono ancora nel bel mezzo di un esperimento, di un tentativo… Però sono ancora lì a tenere duro. Forse perché quando sono sul punto di mollare, si trovano di nuovo a contatto con i motivi che li hanno spinti a scendere in battaglia e, da capo, capiscono che a quelle idee non si può rinunciare. Che senza speranze, quello che si abbandona è anche una grande parte di sé. A guardarli però, la metafora che viene alla mente è quella di don Chisciotte contro i mulini a vento: messe così sembrano storie destinate, prima o poi, a naufragare. Ma, ad un certo punto, dobbiamo costruire e montare la puntata, e quello che vediamo ora è un po’ diverso. Li mettiamo in fila, i nostri don Chisciotte e quello che salta all’occhio è che non si tratta di un solo, disperato guerriero ma di una schiera di soldati a cavallo. Anche i mulini, per la verità, si sono moltiplicati ma l’effetto che fa questo strano esercito è impressionante. Non tanto per il numero o per le loro armi, ma per la loro convinzione, che non si somma ma si moltiplica. E, in qualche modo, speriamo che anche il nostro lavoro possa testimoniare una guerra in corso, e possa spingere qualche altro a salire a cavallo e prendere una lancia in mano…
Sommario
- La spesa sulla soglia di casa: prodotti sani, km 0 e un pizzico di tecnologia.
Un esperienza di “slow commerce”.
- Coltivare bio, credere bio, vivere bio.
- Agricoltura biologica: una scelta accessibile a tutti?
- Cacao, il rovescio amaro della medaglia.
- BCC di Filottrano: Finanziare lo sport per investire sui giovani.
- Alla scoperta del paese della cuccagna.
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Le parole a misura d'Uomo...
"Pensiamo ai costi sanitari, sociali, ambientali che noi non abbiamo in agricoltura biologica… se andiamo a calcolare tutti i costi indotti che paghiamo con le tasse, possiamo dire che veramente, oggi, il biologico costa meno del convenzionale"
Bruno Sebastanelli
Presidente coop. La Terra e il Cielo
Come si fa ad inventare un commercio sostenibile, attento alla qualità, al basso impatto ambientale, alla promozione dei prodotti locali e, non ultimo, attento alle relazioni umane? Semplice. Basta non accontentarsi mai, credere in certi valori e, magari, fare tutto questo insieme ad amici con cui condividere fatiche e speranze. >>vedi pagina dedicata
Una storia nata più di trent’anni fa, una scommessa sulle proprie forze e sulle proprie idee, l’obiettivo di produrre solo biologico. Ecco gli ingredienti che hanno permesso ad un gruppo di amici di diventare una delle più importanti realtà nel settore dell’agricoltura biologica. Con la consapevolezza di percorrere una strada giusta per l’ambiente e per la salute. >>vedi pagina dedicata
La bontà e la qualità del cibo biologico è ormai fuori discussione. Quello che ancora è distante è la possibilità di rendere questi prodotti accessibili anche alle fasce di popolazione meno abbienti. C’è qualcosa da fare in questo senso?
Chi non viene attratto dalla tentazione di un cioccolatino, fondente o al latte, ma comunque dolcissimo? Pochi… Però bisognerebbe sapere che per coloro che producono il cacao il sapore non è lo stesso. I coltivatori di questa preziosa bacca, distribuiti tra America latina, Africa e sud-est asiatico, il più delle volte percepiscono compensi minimi per il loro prodotto. E devono sottostare a condizioni di lavoro a dir poco difficili. >>vedi pagina dedicata
Finanziare lo sport per credere nei giovani. Significa investire denaro, lavoro, passione e fiducia nelle giovani generazioni. Così a guardare bene dentro la vita di tante società sportive, ecco spuntare la presenza di quanti nelle palestre, nei campi da calcio, nelle piscine, camminano a fianco di bambini, ragazzi e giovani. Anche grazie a chi, in silenzio, li sostiene economicamente e investe nel futuro di una comunità.
Il paese della cuccagna era il luogo dove venivano prodotte le “cocagne” ossia palle composte dalla foglia essiccata della pianta del guado. Un prodotto assai prezioso, perché da questo si ricavava il blu. Almeno fino al 1600. Oggi uno studioso ha riscoperto le modalità di produzione di questo pigmento che, diversamente dai colori sintetici, è sano e naturale. E ora prova ad usarlo per riproporre una risorsa del nostro territorio e recuperare la cultura, ormai persa, del colore. >>vedi pagina dedicata